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Trenta farmacie bellunesi pronte a vaccinare: «Attendiamo il via libera dell’Ulss» – Pescheria di via Tirso – Tortolì

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Sono trenta le farmacie in provincia su 76 che hanno dato la propria disponibilità a vaccinare i cittadini, ma potrebbero anche aumentare o diminuire nel tempo a seconda delle scelte dei singoli proprietari. E se la disponibilità da parte dei professionisti della categoria è stata data, ad oggi questi ultimi attendono di capire quando potranno partire.

Per loro saranno a disposizione i vaccini AstraZeneca e Johnson&Johnson, sieri che non hanno bisogno di una catena del freddo e che possono essere quindi gestiti in maniera abbastanza semplice anche dai farmacisti.

«Nei giorni scorsi abbiamo siglato l’accordo con la Regione per poter eseguire anche le immunizzazioni antiCovid», dice Alessandro Somacal, presidente dell’Ordine di categoria, «molti di noi hanno già seguito il primo corso obbligatorio online e altri hanno terminato anche il secondo e attendono di capire quando si terrà la prova pratica con medico e infermiere. Una volta ultimato questo iter siamo pronti per le inoculazioni». Ma c’è un particolare di rilievo che va tenuto in considerazione. «Potremo usare solo due tipi di sieri: quello anglosvedese che necessita di due dosi e il Johnson&Johnson, per cui basta una sola iniezione. Ma ogni fiala di questo vaccino contiene cinque dosi per cui una volta aperta la fiala va utilizzata completamente entro sei ore. E la preparazione delle siringhe sarà compito nostro. Da quanto sappiamo come farmacisti dovremmo somministrate 50 dosi a settimana».

Ma per Somacal anche questa operazione non sarà molto facile. «Ogni farmacia dovrà valutare se potrà farlo in base anche agli spazi a disposizione nei propri esercizi e al personale. Sappiamo che le somministrazioni si possono fare nelle pause pranzo o anche durante il normale orario di apertura, ma tutto questo dipenderà dai singoli farmacisti. Inoltre tutto dipenderà anche da quanta fornitura di vaccini si potranno avere e soprattutto da quante persone saranno già immunizzate nel momento in cui inizieremo a vaccinare noi». La profilassi si potrà fare soltanto su prenotazione.

A vaccinare sarà un farmacista. «Ma la parte burocratica non sarà indifferente», conclude Somacal. «Infatti quando si presenterà l’utente, dovremo fargli compilare la scheda anamnestica e soltanto se non avrà patologie si nessun tipo lo potremo immunizzare. Se avesse invece delle malattie o delle allergie dovremo rinviarlo alle sedute vaccinali dell’Ulss. Inoltre una volta somministrata la dose, la persona dovrà attendere in farmacia almeno 15 minuti per eventuali eventi avversi. Per scongiurare i quali dovremo munirci di un carrello di emergenza i cui farmaci e dispositivi sono stati indicati dalla Regione. In caso di reazione grave dobbiamo chiamare il 118. E poi si dovranno trasmettere i dati ad un portale. Ogni farmacia farà quindi farà le proprie valutazioni se potrà fare tutto questo». —

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