SAN TEODORO. Processo “bis” in d’Appello a Cagliari per la rapina all’Ambra night di San Teodoro, avvenuta il 16 agosto 2008, e il tentato omicidio del carabiniere Stefano Montenegro. Ieri il pg Giancarlo Moi alla fine della discussione, ritenendo provato l’impianto accusatorio, ha chiesto alla Corte, presieduta da Massimo Poddighe, la conferma della condanna inflitta agli imputati in primo grado, poi confermata in Appello, e successivamente annullata con rinvio in Cassazione. Salvatore Mele, di Orune, era stato condannato a 8 anni e 4 mesi, come Luigi Rubanu di Orgosolo. Valentino Dettori, orgolese era stato condannato a 6 anni, mentre Mario Pudda di Buddusò, a 2 anni e 6 mesi, e al pagamento di una multa. I quattro imputati sono difesi dagli avvocati Tito Flagella, Tullio Moni e Gianfranco Siuni che ieri ne hanno chiesto l’assoluzione. Salvo per Pudda, la cui pena era stata rideterminata durante il primo processo d’Appello. L’imputato aveva fatto ricorso per Cassazione solo per la confisca del denaro che gli era stato sequestrato durante l’indagine, perché considerato frutto della rapina. Nella sua abitazione, erano stati trovati dei contanti, tra cui 7mila euro raccolti con elastici verdi (proprio come quelli descritti dal titolare del locale dopo il colpo). Quella, dunque, la somma a cui si sarebbe dovuto fare riferimento. Prossima udienza l’8 marzo.
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