NUORO. Basterà l’azione di “moral suasion”, condotta su una specialista in procinto di trasferirsi, a scongiurare la chiusura del pronto soccorso del San Francesco di Nuoro? Secondo la commissaria straordinaria della Assl nuorese, che martedì sera è vista recapitare una pec con le dimissioni in blocco dei sette medici del servizio a partire dal 21 dicembre, sì. Gesuina Cherchi, all’indomani della notizia che ha fatto piombare la città nello sconcerto, cerca di rassicurare i cittadini. Lo fa con una nota che spiega l’intervento destinato a far tornare i dimissionari sui propri passi con la prospettiva di un alleggerimento dei carichi di lavoro, diventati insostenibile a causa dei numeri esigui del personale.
«Grazie alla disponibilità manifestata dalla dottoressa Maria Francesca Secchi a sospendere temporaneamente il suo trasferimento nell’unità operativa di Endoscopia chirurgica, sarà possibile, fino al 31 dicembre, continuare a garantire la copertura dei turni con i sette colleghi del pronto soccorso, e scongiurare così carichi di lavoro difficilmente sostenibili» spiega la commissaria.
La soluzione individuata ovviamente è temporanea. Non tiene conto inoltre della volontà dei sette medici, i quali ancora non hanno ritirato le dimissioni. Ben altri numeri servirebbero, infatti, per assicurare la piena operatività di un servizio in costante affanno da mesi. Su questo fronte – sempre secondo la commissaria – si sta muovendo la direzione sanitaria di Ats Sardegna che, però non più tardi di dello scorso mese ha dato il via libera al comando temporaneo di sette medici del pronto soccorso del Santissima Trinità di Cagliari al Brotzu e al Policlinico di Monserrato senza prendere in considerazione le richieste del presidio ospedaliero nuorese. «L’Ats è impegnata al fine di individuare soluzioni a medio termine, che consentano di superare l’emergenza anche dopo il 31 dicembre» sottolinea a questo riguardo Cherchi. Nel frattempo il caso, preceduto da diffide, audizioni in commissione sanità, interrogazioni consiliari e parlamentari, continua a scuotere l’opinione e registra le prime durissime prese di posizione da parte dei rappresentanti politici del territorio. A presentare la richiesta ufficiale dell’apertura di un tavolo di crisi sulla vertenza è il consigliere regionale di Leu, Daniele Cocco. «Avevo chiesto, inascoltato, che si discutesse della sanità nuorese. Ora, anche a fronte di quello che sta accadendo, è necessario che al tavolo siedano, oltre il prefetto di Nuoro, i vertici Assl, Ats, l’assessore Nieddu e lo stesso presidente Solinas» dichiara il vice presidente della commissione Sanità che chiede, provocatoriamente, dove siano finiti i tredici medici del Santissima trinità, chiuso per ristrutturazione. «È vero – sottolinea – che al Brotzu ci sono molti più accessi ma è anche vero che con i numeri attuali il San Francesco dovrebbe avere almeno quindici medici». La senatrice nuorese dei 5 stelle, Elvira Evangelista, dal canto suo è pronta a rivolgersi al ministro della Salute, Roberto Speranza. Il pronto soccorso – osserva la parlamentare – rischia di bloccarsi dopo i problemi già emersi nei reparti di chirurgia, cardiologia e ortopedia. Una situazione gravissima per cui presenterò un’interrogazione al ministro Speranza».
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