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Polemiche a Nuoro: “Incinta, fatta scendere dal bus e multata” – Pescheria di via Tirso – Tortolì

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NUORO. Una donna in stato interessante fatta scendere dall’autobus due fermate prima della destinazione – l’ospedale San Francesco – perché il suo biglietto non risultava annullato, le proteste del marito, la versione dell’Azienda trasporti pubblici. Sono gli ingredienti di un episodio che, nella rappresentazione di chi lo segnala, si configurerebbe come un atto probabilmente dovuto ma certamente privo di tatto e buon senso. Una versione però contestata dall’Atp, che ne fornisce una ricostruzione ben diversa.

Il fatto. Una donna quasi al termine della gravidanza, ieri mattina sale sull’autobus, il “postalino” come solo a Nuoro si chiamano i mezzi del trasporto pubblico, per andare all’ospedale San Francesco. Deve sottoporsi a una visita e prende il mezzo della linea 2S. Prova a timbrare il biglietto, non riesce e si rivolge al conducente. La macchinetta fa le bizze, ma il conducente le dice di non preoccuparsi e la invita ad accomodarsi in uno dei sedili. E così fa la signora. Fino a quando, all’altezza della chiesa di San Francesco, due fermate prima dell’ospedale, a bordo salgono due controllori.

Il controllo. Stando dal racconto fornito dal marito della donna, al controllo del biglietto risultato non timbrato, la signora viene invitata a scendere da uno dei due. Inutili le spiegazioni, nessun controllo della macchinetta fuori uso. Ne segue verbale, stilato sul marciapiede, 42 euro di multa e il postalino che riparte senza di lei.

Camminata sotto la pioggia. La donna si incammina, sotto la pioggia, verso l’ospedale. Qualche centinaia di metri più avanti, non il massimo in stato interessante e per giunta con una gravidanza problematica. «Mia moglie è arrivata tardi alla visita programmata, ha avuto anche delle contrazioni. Una situazione non bella».

La protesta. Al suo rientro a casa, la signora racconta l’accaduto al marito che va subito alla sede dell’Atp e chiede spiegazioni. «Mi è stato detto che potevo comunque fare ricorso e che i controllori fanno solo il loro dovere. Ho spiegato che non è per la multa, è semplicemente il modo in cui è stata trattata mia moglie».

L’Atp. L’Azienda trasporti pubblici, attraverso il suo direttore, ingegner Mauro Piras, ha un’altra versione dei fatti. «Ho sentito gli operatori intervenuti, e a loro risulta che la signora sia stata fermata per la verifica al capolinea, cioè davanti all’ospedale San Francesco, ma una volta scesa dal mezzo. Le è stato chiesto il biglietto, la conversazione è stata assolutamente serena ma alla verifica è conseguita la multa. Se la signora ha il biglietto, è sufficiente che lo porti in azienda e la multa sarà annullata». Da questa ricostruzione però non emerge né il fatto che la macchinetta fosse fuori uso né la passeggiata fuori programma cui si sarebbe dovuta sottoporre la signora. Per ora resta la multa.

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