SARULE. A distanza di una settimana dall’attentato alla Maffei Sarda Silicati che nella notte tra il nove e dieci dicembre scorso ha subito un danno ingente per mano di ignoti, ancora nulla si sa sul futuro dell’azienda che in questa fine d’anno sta valutando se il suo futuro sarà ancora in Sardegna. Continuano ad arrivare all’indirizzo del presidente Federico Fiorelli attestati di solidarietà e incoraggiamento. «Ieri mi ha chiamato il prefetto di Nuoro che mi ha assicurato di essersi già attivato nel sollecitare il questore, i sindaci e le forze dell’ordine, e mi ha invitato lunedì prossimo alle 17 a presenziare in Prefettura al comitato di sicurezza, cui saranno chiamati anche i sindaci del territorio – ha spiegato il presidente –. Ho ricevuto la chiamata e la solidarietà del vescovo di Nuoro, Antonello Mura e mi ha fatto visita il consigliere regionale Elena Fancello, accompagnata dai vertici della Confindustria nuorese». Solidarietà espressa all’indomani della lettera aperta in cui il massimo vertice della Maffei Sarda Silicati ha rivolto un accorato appello alle autorità regionali e alle forze dell’ordine perché «ognuno metta il massimo impegno e si adoperi affinché il diritto al lavoro non resti solo lettera morta, ma possa continuare a tradursi in realtà», e che all’indomani del grave attentato incendiario ha registrato le immediate prese di posizione dei sindaci di Orani, Marco Ziranu, del collega di Sarule, Paolo Ledda, e di quello di Ottana, Franco Saba. Le tre comunità si riuniranno oggi alle 11 a Sarule, per discutere della questione, nei locali del Sottopalestra. Immediata solidarietà che si aggiunge a quella del gruppo Minerali Industriali, di cui la Maffei fa parte, per voce del presidente Giorgio Bozzola; della Confindustria di Nuoro tramite il presidente Giovanni Bitti, e di Femca Cisl e Filctem Cgil. A livello politico, alla presentazione di una interrogazione alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, da parte del deputato nuorese Pietro Pittalis, è seguita ieri mattina la solidarietà del consigliere regionale Roberto Deriu (Pd) che ha incoraggiato l’azienda. «Mi auguro che l’azienda non si faccia piegare da questi atti gravissimi – ha spiegato – e che prosegua con lo stesso impegno e passione avuti finora». Solidarietà è arrivata anche dall’esponente di Fortza Paris, Bachisio Falchi che chiede maggiore attenzione verso «aziende che continuano ad investire capitali propri in territori a rischio spopolamento come il nostro – commenta –. Queste hanno il diritto ad essere tutelate, protette e difese in tutti i modi». Intanto l’angoscia tra i lavoratori rimane, e il pessimo regalo di Natale, recapitato con la mano incendiaria, stavolta ha portato nel territorio grande incertezza e prospettive non certo tranquille.
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