MACOMER. Il consiglio comunale di Macomer dice no, all’unanimità, al possibile stoccaggio, anche in forma provvisoria, delle scorie nucleari in Sardegna. «Siamo pronti a mobilitarci al fianco degli altri enti locali e a promuovere tutte le azioni necessarie pur di opporci a questa ipotesi scellerata» fa sapere Gianfranco Congiu, capo gruppo di maggioranza e firmatario della mozione discussa in aula lo scorso 5 febbraio. Il popolo sardo è sovrano e come tale, si legge nel documento, ha il diritto originario di decidere sulle questioni che riguardano il proprio territorio. «Ricordo, peraltro – tuona Congiu – che nel referendum consultivo del 15 e 16 maggio 2011 aveva già espresso la sua ferma contrarietà all’installazione di centrali nucleari e siti per il deposito di rifiuti radioattivi. Nonostante ciò, 22 aree della nostra isola figurano tra quelle potenzialmente idonee a “custodire” scarti altamente pericolosi».
Com’era prevedibile, l’avvio della procedura con la quale si affidano alla Sogin S.p.a. la localizzazione, la costruzione e l’esercizio del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco tecnologico ha sollevato proteste e innumerevoli polemiche.
In prima linea l’Anci che in più occasioni ha ribadito un no deciso al quale ora si aggiunge, ufficialmente, quello del Comune di Macomer. Tra i punti all’ordine del giorno nell’ultima seduta del Consiglio, oltre che la mozione sul riconoscimento da parte dell’Unesco del paesaggio culturale della Sardegna e la definizione del suo territorio quale “museo aperto”, approvata con parere unanime, c’è stato quello sull’adozione del regolamento per la concessione dei contributi e patrocini a enti e associazioni e l’istituzione dell’albo di queste ultime.
«Era doveroso aggiornare tale strumento, utile a programmare eventi e attività, visto e considerato che l’ultimo risaliva al 1994» sottolinea l’assessore alla Cultura, Tiziana Atzori.
L’atto normativo, composto da 19 articoli, predispone il conferimento dei fondi ordinari e straordinari. I primi vengono concessi a coloro che presentano domanda a seguito di un bando. I secondi possono essere erogati, anche oltre la scadenza dell’annuncio pubblico, a quei soggetti che pur non avendo sede a Macomer intendono promuovere manifestazioni di rilevanza strategica nel territorio comunale. Potranno beneficiare delle risorse pure onlus, parrocchie, fondazioni e comitati senza fini di lucro. «La creazione dell’albo – conclude Tiziana Atzori – permetterà di riconoscere le diverse forme associative. Speriamo che quanto approvato possa servire per la ripresa della programmazione futura».
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