MACOMER. Nel luglio dello scorso anno il Forum per la rinascita di Macomer e i consiglieri dimissionari di opposizione in consiglio comunale formularono la proposta alle rappresentanze istituzionali del Marghine, forze politiche, enti ed associazioni del territorio per l’acquisizione da parte di un ente pubblico del cineteatro Costantino, chiuso dal 2015 per l’impossibilità della proprietà di gestire la struttura, come è accaduto a Paulilatino dove il Comune ha ricevuto un importante finanziamento regionale per l’acquisizione del teatro Grazia Deledda. Con un documento interviene ancora il Forum: «Quando sta avvenendo a Macomer nel campo delle iniziative culturali è davvero paradossale. Sei anni fa cessava l’attività il cineteatro Costantino, privando il territorio di un importante presidio culturale e di una delle migliori strutture presenti in Sardegna. Fu un passaggio estremamente negativo che probabilmente con una maggiore disponibilità al dialogo, si sarebbe potuto scongiurare, evitando di ricorrere a soluzioni di ripiego, come la sala realizzata nel padiglione Tamuli, con standard qualitativi e logistici di livello inadeguato che penalizzano le iniziative che in essa si svolgono, ad iniziare dalla stagione teatrale. Mentre molti davano per scontato che quella del “Costantino” fosse una partita ormai chiusa, ai primi di settembre si è assistito ad un piccolo miracolo con la riapertura della struttura per ospitare un importante spettacolo di danza promosso dai giovani dell’associazione locale “Arte, teatro e danza” nell’ambito di un più ampio progetto culturale che ha ottenuto il riconoscimento ed il supporto finanziario della Comunità europea. In molti in quella circostanza hanno apprezzato il fatto che la proprietà del “Costantino”, non solo non ha dismesso la struttura, ma ha fatto in modo che essa conservasse la sua piena agibilità. Questa valutazione non sembra purtroppo condivisa dall’amministrazione comunale e lo deduciamo dal fatto che nessuna forma si sostegno è venuta all’iniziativa promossa da “Arte, teatro e danza” e crediamo che questo sia proprio dovuto al fatto che si è tenuta al Costantino. Alla cultura non servono atteggiamenti rancorosi, ma capacità di dialogo e di confronto nell’interesse del vasto tessuto culturale presente a Macomer e nel territorio. Esprimiamo l’auspicio che un’iniziativa nei confronti della Regione per l’acquisizione della struttura al patrimonio pubblico venga quanto prima assunta dall’Unione dei Comuni del Marghine con l’assenso concorde di tutte le amministrazioni». (p.ms.)
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