SINISCOLA. «Certamente gli intellettuali come Augusto Secchi e in generale tutti i cittadini sono liberi di avere le loro opinioni e i loro gusti su qualunque opera o comportamento umano, tuttavia devono anche tener conto che le loro sono solo opinioni espresse su campi e settori dell’arte umana dei quali non hanno una conoscenza approfondita e completa; devono ricordarsi che “probabilmente” non hanno la verità assoluta in tasca e comunque prima di giudicare qualunque tipo di lavoro è opportuno farlo quando quest’ultimo è portato a compimento e non quando è in corso d’opera». È il sindaco di Siniscola Gian Luigi Farris a rispondere a una lettera aperta che l’insegnante e scrittore Augusto Secchi pubblicata nei giorni scorsi da La Nuova Sardegna. «Per cortesia, spostate quella passerella – ha sottolineato Secchi a proposito dalla passerella davanti al mare di La Caletta –. So che alcuni non ci crederanno ma io, la passerella che trafigge al cuore la spiaggia La Caletta di Siniscola, c’ho provato a farmela piacere con tutta la mia volontà». «Si dovrebbe riflettere (anche Secchi farebbe bene a riflettere) sul fatto che il godimento del mare è diritto anche delle persone diversamente abili – ribatte il primo cittadino – e quindi è dovere di una società e di un’amministrazione comunale fare il possibile affinché questo avvenga realizzando tutte le strutture necessarie all’uopo». Gian Luigi Farris spiega infatti che la passerella in questione è stata concepita e realizzata dal Comune per raggiungere diversi obiettivi. «Creare un camminamento sicuro – elenca il sindaco –, accessibile anche ai diversamente abili, che allunghi la passeggiata del lungomare di La Caletta fino all’ultima parte del litorale urbano, evitando di passare nel tratto pericoloso di via Palermo senza marciapiede». «Rendere accessibile fino al bagno asciuga – va avanti Farris – il mare ai diversamente abili tramite rampe e percorsi a pedane trasversali».E ancora: «Creare una struttura che contribuisca insieme ad altre opere previste nel progetto a favorire la formazione della duna e a ridurre l’erosione dell’arenile causata dalla circolazione disordinata del pubblico sopra le dune e da comportamenti poco sensibili al rispetto dell’ambiente in generale». E infine: «Sensibilizzare, mediante opportuna cartellonistica, le persone ad assumere dei comportamenti che tutelino la spiaggia di La Caletta e le dune in particolare».
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