La sua storia ha un sussulto con l’avvento del Covid. «Il lockdown vissuto in solitudine mi ha permesso di capire che avrei dovuto dare una svolta alla mia vita. Inizialmente non sapevo da dove cominciare. Poi, passato qualche mese, quasi per caso, ho acquistato la mia prima bici e con questa ho viaggiato da Torino a Carbonia. Viaggiare in bici mi ha ridato libertà, ma soprattutto mi ha portato consiglio. Viaggiando a rallentatore ho avuto modo di scoprire quel mio lato umano, tenuto nascosto per troppo tempo. Da quel giorno ho desiderato un nuovo “io”, con un’impronta più umana e meno tecnica. Quasi un anno dopo ho lasciato Torino e, con essa, tutta la vita che mi ero costruito. Ho lasciato tutto, per ripartire da quella stessa via che era riuscita a tirar fuori quel lato di me che tanto apprezzo», scrive Luca Ledda nella suo sito internet dove racconta l’avventura con foto, video e testi dal suo osservatorio privilegiato: le strade dell’isola e la gente, dalla Gallura, al Sulcis, dalla Barbagia, alle coste. (l.u.)
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