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Hospice, Cherchi sentita in Procura – Pescheria di via Tirso – Tortolì

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NUORO. «Ho detto tutto quello che c’era da dire, e con carte alla mano». Con queste poche parole la commissaria straordinaria della Assl di Nuoro, Gesuina Cherchi commenta la convocazione in Procura come persona informata sui fatti nell’inchiesta sulla chiusura dell’hospice. Le dichiarazioni alla polizia giudiziaria sono un ulteriore tassello nelle indagini avviate in seguito a un esposto e seguono di un giorno quelle di Salvatore Salis, direttore del servizio di Cure palliative da cui dipende la struttura che assiste i pazienti in fine vita. Ovviamente sono dichiarazioni circondate dal riserbo più stretto e niente trapela dalle sue parole se non una veemente autodifesa del suo opera. «La sospensione dei ricoveri in hospice non è stata una decisione concordata con la direzione della Assl ma un atto unilaterale. Posso dimostrare – sottolinea a questo riguardo la commissaria – di aver seguito l’unica condotta possibile in questi casi: quando a fine marzo mi è stato segnalato il problema della mancanza di medici ho subito richiesto il personale necessario». E proprio da questo fronte arriva una novità che, stavolta, apre uno spiraglio nella vicenda che sta infiammando l’opinione pubblica, cittadina e non. Si tratta di una buona notizia e a darla è la stessa commissaria dell’area socio sanitaria nuorese. «Con una delibera, pubblicata martedì sera sul sito dell’Ats – dichiara a questo riguardo Cherchi – si dà atto ufficialmente dell’assunzione a tempo indeterminato dei pneumologi destinati alla Assl di Nuoro». Il passaggio formale dovrebbe dunque rappresentare il viatico per la ripresa dei ricoveri nell’edificio dello Zonchello ma non solo. L’arrivo dei medici dovrebbe, inoltre, alleggerire le criticità nel reparto di Pneumologia del San Francesco messo a dura prova dalla cronica carenza di medici. «Il provvedimento dà seguito agli impegni presi. Occorre attendere i tempi tecnici: i medici assunti hanno un mese di tempo mese per prendere servizio» dice ancora la commissaria nel commentare l’assunzione degli specialisti presi dalla graduatoria dell’Aou di Sassari. Sul fronte dell’hospice tuttavia i tempi dovrebbero essere molto più rapidi anche se occorre un ulteriore passaggio formale dei vertici Ats. «Una dottoressa, già in forze all’ospedale San Francesco con un contratto a tempo e destinata inizialmente a Carbonia, rimarrà a Nuoro su disposizione del direttore sanitario dell’azienda unica regionale e potrà lavorare da subito in hospice. Alla fine avremo a disposizione sei nuovi specialisti ». Dopo gli attacchi dei giorni scorsi la commissaria non detta scadenze ma auspica la fine delle polemiche. «I toni violenti – conclude – non fanno bene a nessuno. Bisogna, invece, iniziare a pensare in modo costruttivo per il bene di questa città e del territorio». In attesa degli sviluppi dell’inchiesta, la principale preoccupazione dei malati e delle loro famiglie è rappresentata dalla ripresa dell’assistenza in hospice. Se è vero che mai si è interrotta l’assistenza delle cure palliative grazie agli altri servizi dell’unità operativa (ambulatorio di terapia del dolore, assistenza domiciliare e consulenze ospedaliere) è anche vero che c’è qualcuno che – secondo quanto riportato dall’esposto della deputata Mara Lapia – non ha potuto accomiatarsi dai propri familiari senza soffrire ma è spirato da solo in un reparto della Chirurgia. Se questa circostanza sia penalmente perseguibile sarà la magistratura a stabilirlo.

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