MACOMER. Ancora scuole blindate a Macomer. I banchi resteranno vuoti fino a sabato 15 gennaio. L’ordinanza con cui il sindaco, Antonio Succu, ha imposto il ritorno alla didattica a distanza prevede anche la chiusura anticipata di bar e distributori automatici di bevande alle 21 (fino al 16 gennaio). E poco importa se solo 9 studenti, su un totale dei 1614 che hanno aderito alla tre giorni di campagna screening nel Marghine, siano risultati positivi al Covid. A destare timore è quel 50%, 600 su 1200, di iscritti agli istituti superiori che domenica scorsa non si è sottoposto al test rapido. «Poi bisogna tener conto della bassa partecipazione dei piccoli delle scuole dell’infanzia che – sottolinea il primo cittadino – ha raggiunto una media del 30%. A pesare è stato, inoltre, il mancato aggiornamento del numero dei contagi sulla piattaforma regionale nel weekend. Abbiamo avuto notizia di diversi casi oltre ai 158 “ufficiali” rilevati nella mattinata di sabato».
Da qui la decisione di sospendere le lezioni in presenza, con buona pace dei genitori delusi dal provvedimento. «Comprendiamo i disagi, ma condividiamo appieno la scelta dell’amministrazione civica – precisa la dirigente del Liceo “Galilei”, Gavina Cappai –. Mi spiace che tanti ragazzi si siano lasciati sfuggire questa opportunità».
Per offrire una seconda chance è al vaglio l’ipotesi di un nuovo screening entro questa settimana. «L’ideale sarebbe programmarlo anche nei paesi del circondario per andare incontro agli studenti pendolari – propone Massimo De Pau, dirigente dell’Istituto comprensivo “Satta”–. È emerso che a disertare il tracciamento siano stati in larga misura proprio loro». E se da un alto si valuta la strategia migliore per convincere gli indecisi, magari sostituendo i test nasali con quelli salivari per i più piccoli, dall’altro non si esclude la possibilità di trasformare le scuole primarie e secondarie di primo grado in “punti vaccinali”. Proprio ieri mattina la Assl ha effettuato alcuni sopralluoghi per verificare la fattibilità del piano. «Nel caso ci fossero le condizioni – specifica Sergio Masia, preside dell’I.C. “G.Caria” – le mamme e i papà sarebbero comunque liberi di decidere se immunizzare o no i propri figli».
A Borore, invece, da oggi di nuovo tutti in classe. «La riapertura di Elementari e Medie era prevista per ieri – specifica il sindaco, Tore Ghisu – ma è slittata di un giorno per via di un guasto all’impianto di riscaldamento. Confortati dall’esito dello screening, sono tre i bambini positivi al coronavirus (uno di Borore, uno di Dualchi e un altro di Noragugume) sui 140 testati. Speriamo di poter proseguire l’anno scolastico in presenza».
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