NUORO. Si è chiuso con una condanna a un anno e sei mesi il processo con rito abbreviato davanti al gup Teresa Castagna, per Francesco Pira, 26enne di Gavoi, difeso dall’avvocato Lorenzo Soro, accusato di concorso in lesioni gravi, porto in luogo pubblico di pistola e detenzione di arma clandestina, a seguito della sparatoria avvenuta il 20 febbraio 2017 durante una festa a Oniferi, dove era rimasto ferito un giovane di Illorai. Il pubblico ministero Andrea Ghironi, qualche settimana fa, aveva concluso la requisitoria sollecitando una condanna a 4 anni di reclusione. Per gli stessi reati l’amico e compaesano Simone Marchi, aveva patteggiato la pena a tre anni e 8 mesi. Inizialmente per quei fatti era stato contestato il reato di tentato omicidio, poi derubricato dal gip Claudio Cozzella. Secondo la ricostruzione fatta dalla polizia quella notte, Simone Marchi era arrivato a Oniferi insieme a Francesco Pira, per saldare un conto in sospeso con un giovane di Illorai, Elia Muredda. La lite, scoppiata all’esterno della sala da ballo, sarebbe nata per motivi passionali. I due giovani, lo sparatore e il ferito, sarebbero stati fidanzati, in momenti diversi, con la stessa ragazza. Marchi e Pira erano arrivati all’ingresso della sala da ballo e avevano chiesto a Muredda di uscire all’esterno. Era scoppiata una lite, culminata con l’esplosione di 3 colpi di pistola da parte di Marchi. Un proiettile aveva raggiunto Muredda a una gamba. (k.s.)
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