«Il vestito argento lilla sarà guarnito di perle: figurati lo scintillio; ti offuscherò addirittura, a meno che anche tu non ti metta le spalline e quella terribile sciabola di cui io ho tanta paura». La descrizione minuziosa del vestito che Grazia Deledda fa al marito in una lettera inviata prima del matrimonio, ha permesso all’Isre di ricostruire nel dettaglio l’abito che il Nobel per la Letteratura indossò per le nozze con Palmiro Madesani, celebrate a Nuoro l’11 gennaio del 1900. E proprio tra qualche giorno, martedì 11 gennaio, la riproduzione esatta di quell’abito verrà esposta nella casa-museo della scrittrice. Una riproduzione sapientemente riuscita dall’Istituto superiore regionale etnografico, dopo un attento lavoro di ricerca, che ha permesso di replicare nel dettaglio foggia, modello, tessuti e taglia del capo da matrimonio. «Non un abito bianco, ma un abito luminoso e lussuoso» spiega Franca Rosa Contu, già responsabile del settore museale Isre, che ha coordinato i lavori di ricostruzione.
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