NUORO. “Sardegna accessibile” è il nuovo progetto della sezione di Nuoro dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti. Visite guidate, riservate ai soci dell’Unione, per immergersi completamente nella vita, nella storia, nelle tradizioni, nelle vocazioni storiche e nelle bellezze di alcuni paesi dell’isola nei quali accedere grazie agli altri sensi. L’avvio, qualche giorno fa, a Mamoiada incentrando la giornata sulla figura mitica e misteriosa dei mamutones e degli issohadores. Accolti dall’assessore alla cultura Pino Ladu, i quaranta partecipanti, nella sede dell’associazione culturale Atzeni, hanno potuto “sentire/toccare” un mamuthone nelle varie fasi della sua vestizione sino alla ultimazione della maschera per poi poterne apprezzare i movimenti e i suoni. Dopo il pranzo tipico, nel ristorante s’Incontru, la comitiva si è trasferita nel sito della Perda Pintà, la stele megalitica risalente al 3500 a.c. decorata con cerchi concentrici e coppelle. Infine rientro in paese e visita ad un artigiano che ha mostrato come vengano ricavate le maschere, di mamuthones ed issohadores, partendo dalla scelta del ceppo di legno, fino alla lavorazione ultima della maschera. Ad ogni partecipante è stata donata una piccola maschera ciondolo con laccio in cuoio.
«È un progetto nuovo e moderno – ha dichiarato il presidente della sezione nuorese dell’Uici, Pietro Manca – perché l’accessibilità è ormai diventato un elemento importante quando si parla di turismo responsabile e sostenibile. I dati – ha aggiunto – parlano chiaro: non si tratta solo del riconoscimento dei diritti dei cittadini che presentano disabilità ma, per i territori, è diventata un’opportunità economica e commerciale. Con questo progetto – ha concluso – vogliamo mettere in evidenza il fatto che puntare sul turismo accessibile, e gli amministratori di Mamoiada l’hanno capito subito, è sì un aiuto per persone con bisogni speciali, ma deve essere visto come un vantaggio per tutti».
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