BOSA. La Hr Immobiliare, l’impresa titolare della lottizzazione di Santa Caterina, alla vigilia della seduta di consiglio comunale prevista per venerdì 12 novembre in cui si discuterà della proposta di variazione sostanziale al Piano Urbanistico Comunale, dice la sua dopo le polemiche e il dibattito emersi nei giorni scorsi. Tra gli obiettivi dell’impresa quello che «la cittadinanza possa farsi un’idea corretta della proposta nelle sue linee essenziali, già portata in via informale all’attenzione dei consiglieri comunali nel settembre del 2019». Il piano di lottizzazione iniziale risale alla prima metà degli anni duemila e prevedeva due lotti a destinazione residenziale ed un terzo per servizi connessi, albergo con ristorante «con un indice di edificabilità inferiore rispetto a quello di un progetto preesistente». Ultimato anni fa un intervento residenziale con relative opere di urbanizzazione, la possibilità di completare la lottizzazione, per la crisi finanziaria del 2008 e per il congelamento della concessione edilizia nel 2009, imponevano però gioco forza uno stop, rimarcano dalla Hr Immobiliare. Nel 2013 inoltre l’adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali «di fatto, rendeva irrealizzabile la lottizzazione così come approvata».
La zona veniva considerata infatti fra quelle a più alto rischio idrogeologico, il dato contestato dall’impresa, in quanto i rilievi sarebbero stati effettuati a cantiere aperto, nella fase dello scavo delle fondazioni. Questa la situazione che cambia con il via libera alla variante al Pai adottata dal consiglio comunale di Bosa a novembre 2020, dopo che la Regione rivede il grado di vincolo imposto. Un passaggio che riporta la zona a minori vincoli, e anche a un «ridimensionamento e a una revisione del piano di lottizzazione, che contemperi gli interessi pubblici e quelli privati della convenzione urbanistica», sottolineano ancora dall’impresa.
Otto i punti citati e proposti: la riduzione della volumetria complessiva; l’aumento delle aree di cessione al Comune; lo spostamento delle aree edificabili; la realizzazione di una area per 200 parcheggi auto e dieci stalli per pullman; la creazione di un’area per servizi pubblici, come attività ludiche e punti di ristoro; una fascia di verde pubblico al confine con la vicina statale; la realizzazione di un nuovo accesso da via Amsicora e infine la «conversione delle volumetrie destinate a servizi connessi in volumetrie destinate a strutture commerciali». In quest’area commerciale, sempre che dal consiglio arrivi il via libera alla variazione al Puc, «si prevedono due distinte strutture ad un unico piano, per una superficie lorda complessiva di 3.000 metri quadrati» ritenuta in linea, se non inferiore, a quella di altre singole strutture presenti nella fascia oltre la strada.
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