torino. È ufficiale: dopo l’infortunio alle Finals che l’ha costretto al ritiro Matteo Berrettini salta anche la Coppa Davis. L’Italia dunque perde il suo numero 1 in vista delle Finali che scatteranno la prossima settimana a Madrid, Innsbruck e Torino. Al suo posto, ha annunciato il capitano Filippo Volandri, è stato convocato Simone Bolelli che offrirà un’opzione in più per il doppio, potenzialmente nel nuovo formato della manifestazione. Il romano ha atteso qualche giorno dopo l’infortunio agli addominali che l’ha costretto a salutare le Nitto ATP Finals. L’ultima sua immagine al Pala Alpitour restano le lacrime durante il trattamento all’inizio del secondo set del match d’esordio contro Alexander Zverev. «È l’ultima cosa che avrei voluto comunicare per concludere la miglior stagione della mia carriera» ha scritto Berrettini che ha motivato la sua decisione in un lungo messaggio sui social. «È inutile dirvi quanto per me questi ultimi giorni siano stati dolorosi e deludenti, tra tutti gli scenari possibili questo sicuramente è quello più difficile da digerire». «Mi fermo – prosegue -, ma solo per ripartire più forte e per regalare a me stesso e a tutti voi vittorie ed emozioni ancora più grandi. La nostra squadra è una delle più forti mai schierate e sono sicuro che porterà molto in alto i colori della nostra bandiera». «È dura, ma non ci sono tanti Paesi che hanno un gruppo come il nostro, una squadra incredibile, in cui ognuno vuole far bene e se restiamo uniti andrà sicuramente bene. Poi giochiamo in casa, ciascuno darà il 100%, ci teniamo su di morale e questa sarà la nostra arma migliore» ha detto Jannik Sinner, ospite alla Nuvola di Lavazza di cui è brand ambassador. «Mi spiace tanto per Matteo, ha fatto una stagione incredibile e speriamo si riprenda presto. Ma capisco pienamente la sua decisione perché quando ti fai male, la settimana dopo non vuoi spingere perché comunque sei a rischio, poi credo che il suo primo obiettivo sarà di giocare bene gli Australian Open». Sinner giocherà dunque da numero 1 dell’Italia. Il successo, dice, «non dipende solo da me ma da tutta la squadra, siamo tutti numeri 1 e stando insieme e uniti possiamo fare molto bene. Poi ovviamente c’è la pressione, ma sarà una bellissima atmosfera. Certo – conclude – la pressione c’è, ma l’ho avuta anche durante l’anno e credo di averla gestita bene».
Alla fine di queste Nitto ATP Finals, dove le semifinali saranno Djokovic contro Sascha Zverev e Medvedev che a sorpresa affronterà Casper Ruud che ha superato Andrey Rublev nella terza gara del girone, alla fine di questo meraviglioso 2021, dunque, cosa rimane? «Mi rimane la felicità di aver giocato questo torneo, perché quando hai degli obiettivi e riesci a raggiungerli è sempre un fatto positivo. Spesso penso quanto tempo dedico della mia vita a questo sport, quanto lo amo. Quando ci sono momenti così vengo ripagato di tutto. Ovvio, vuoi vincere sempre, ma c’è anche l’avversario. E forse giocando come oggi contro un altro giocatore avrei vinto». «Son successe tante cose belle in questa stagione, anche perché lavoro tutti i giorni con il cuore e con passione. Non solo sono contento per i risultati, ma sono pure felice della mia scelta che mi ha portato verso il tennis. Perché potevo scegliere anche lo sci, o un’altra disciplina. Quando sono andato via da casa a 13 anni era per provare a diventare pro, sette anni dopo sono numero 10 al mondo. Il 2022 sarà difficile perché dovrò difendere questa posizione».
Vezio Trifoni
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